Alla presenza di una decina di giovani team incontrati in questi due anni di attività, alcuni “maestri” hanno dato il loro contributo su tematiche importanti, a partire dalle richieste formulate dai partecipanti che la Fondazione ha giudicato fondamentali per il corretto sviluppo di un percorso imprenditoriale.

Nella pomeriggio di venerdì, due imprenditori, Giovanni Alli e Alfredo Lovati, hanno raccontato la loro esperienza nel complesso passaggio dall’idea alla start up e all’avvio di impresa.

La giornata del sabato è stata di lavoro intenso e denso di spunti su cui ragionare e dialogare.
Si è iniziato al mattino con Marco Morfino che ha affrontato un tema di forte interesse: quale ventaglio di possibilità si apre per una start up in cerca di capitale? 
Giacomo Finotto e Francesco Cassese hanno parlato di segmentazione del targeting e di marketing.

Di vendita e dell’importanza fondamentale della parte commerciale di una start up ha parlato Nino Piredda. Sono stati invitati sul palco tre dei team incontrati da Fondazione Alamo per un momento di condivisione e confronto: Giacomo Losio per Taller delle Terre sui risultati di un’efficace comunicazione di prodotto, Emanuele Nahmias per la realizzazione e lo sviluppo del prodotto, Diana Scandroglio per il posizionamento del marchio e l’idea di produzione “on demand”.

Ha concluso la giornata Alessandro Kadolph, formatore e consulente nell’area di sviluppo manageriale. 
In sintesi molti gli spunti su cui riflettere tra i quali sottolineiamo quelle che sono state definite come “attitudini dell’imprenditore”: realismo, curiosità, non stare mai fermo, voglia di imparare, non aver la pretesa di sapere tutto e avere invece il coraggio di domandare sempre.

Alla fine dei lavori sono emerse tre importanti considerazioni da parte dei partecipanti: il desiderio di potersi rivedere per continuare il dialogo, avere un luogo dove poter imparare, avere qualcuno con cui confrontarsi per poter crescere.